Il mio frigorifero mi odia.
Dopo anni di polinsatura e nutrizionisticamente suicida dieta, mi ritrovo a regime alimentare controllato. Quindi, bandiamo il fritto, gli insaccati, i formaggi, gli intingoli, tutto quello che fa di un cibo degno d’esser mangiato.
Ora il mio frigo rigurgita verdura e frutta. Io mi sento sano, lui si sente sano. A lui da fastidio, pero’.
Ecco che succede. Lo apro e li’, sotto spessa coltre di lattuga, timido occhieggiare di wurstel.
Non posso dargli retta, dev’essere stata una visione. E poi, ho disabilitato il maggiordomo virtuale che rimpingua la mia dispensa allorquando io finisca uno dei miei alimenti base.
E’ per questo che agli inizi ho dovuto cacciare a fucilate i corrieri del market sotto casa che salivano con sacchi di patate fritte condite con colesterolo. Prima ne andavo matto, e quando le ho tolte sostituendole con fagiolini prima s’e’ sincerato che stessi bene, mi ha chiamato il medico e poi, senza dir nulla, ha ordinato la fornitura annuale di suddette solanacee prefritte.
Quei wurstell devono pur essere arrivati da qualche parte. A meno che non siano paleozoici e sfuggiti rocambolescamente alla mia furia salutista nei giorni precedenti.
Li estraggo dal loro nascondiglio con tremore accentuato nelle mani, mentre litri di ptialina pura sgorgano dalle mie mandibole.
“Non stai facendo quello che penso tu stia facendo, vero?” mi bisbiglia una voce all’orecchio, maledetto elettrodomestico poco elettro.
Tento di spiegare che e’ solo per precauzione. Accampo scuse. Scalo specchi. Retoricamente, mi passo.
“Troppo tardi, hai svelato la tua vera natura…ho appena chiamato il pony boy di sotto con tre confezioni formato secondo reggimento aviotrasportato di hamburger di balena norvegese” sogghigna il malvagio dispensatore di freddo e calorie non richieste.
Mi ritrovano il mattino dopo, mentre faccio la mia strada verso la veranda, navigando con la chaise longue a mo’ di zattera e punzonando l’informe balenica trita massa con un arpione arrangiato costituito da attaccapanni e due ombrelli della nonna.
Solo il primo giorno, e gia’ sto dando fuori di matto.
Ce la puoi fare!! CE LA PUOI FARE…NON FA MALE!!!!!Cià, Khenzo
Ce la faro’.Ora pero’ vado a strafogarmi di kozze.