(foto: chiusura UPIM Carbonia)
C’e’ aria di smobilitazione. Chiudono quelli che ci sono da molto, soppiantati da nuove generazioni di commessi sottopagati e offerte incredibilose.
E, nonostante le proteste, le mobilitazioni (per le smobilitazioni) e la tristezza di un magazzino una volta pieno, ci si accorge dei pavimenti consunti, i vetri scheggiati, le casse ridotte a scheletri di truciolato.
Certo che un tempo apprezzavamo di piu’ quello che si aveva. Adesso tristura e mestizia recheran l’ore, ed al travaglio usato le commesse faran ritorno, vendendo a carico di nonna ISA le camicie UPIM. Si: il piano di sopra riconvertito in pacifica estensione a marchio UPIM del vestiario, mentre il resto aprira’ la grande nonna degli alimentari.
Come dire: avevamo bisogno di un altro alimentari? Siamo subissati dai centri commerciali. Abbiamo solo centri commerciali. Mangeremo centri commerciali.
Abbiamo piu’ cassieri e commessi che cittadini. E sono cassieri e commessi sottopagati che fra qualche mese, finito il periodo di prova e scaricati, partiranno dalla citta’ in cerca di vite migliori altrove. La citta’ diventa di vecchi. E i centricomm si dividono una fetta sempre piu’ piccola del commercio locale.
Ehi, Nino, ascolti? Non succede che se fai dieci centri avrai guadagno per dieci…sara’ sempre il vecchio guadagno diviso dieci, ma le spese saranno decuplicate… o vuoi dare 100 euro a ragazzo per 8 ore al giorno? COGLIONE!
Io ho preso, dall’arraffarraffa generale, lo ZAKU di Aznable, 2euro e 99. Non e’ forse vero che ciascuno prende dove puo’?
Infatti!! Nino dalli a me tutti quei biglietti da 100!!! me ne bastano pochi!!!