“Travaglio ha detto che Schifani avrebbe frequentato dei mafiosi. Mentre, come ormai tutti sanno, queste perone furono indicate come mafiose solo diciotto anni dopo l’incontro con Schifani. Questa precisazione, non proprio secondaria, andava fatta. Travaglio spesso dà informazioni che sono corrotte dalla pura passione politica. Non va bene per il servizio pubblico” dice il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani.
Affermazione correttissima; infatti, se si scopre decenni dopo che uno era mafioso, la cosa non è retroattiva. Uno è mafioso solo nel momento in cui è conclamato; per qualunque cosa prima è un sant’uomo.
Siamo al punto che si demoliscono i relatori e non i concetti. Attualmente, se un giornalista afferma un fatto documentato, si cerca di screditarlo, piuttosto che di confutare con fatti, o cospargersi il capo di cenere.
Fortuna, o sfortuna, che abbiamo la rete. Fra poco la censureranno,e arriveremo ai livelli cinesi e cubani di controllo sui blogger; ma finché c’é, vi prego, urliamo un po’ di più, facciamo capire a questi signori che c’é qualcuno che le opinioni le esprime.
Per favore, tirate fuori i coglioni, cazzo.
ed ai visitatori del kotazzuworld segnalo il blog di travaglio, gomez, corrias: http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
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