Avevo un cane. Era arrivato dentro un giubbotto, mortadella pelosa; è cresciuto, è diventato enormemente grande e forte; è invecchiato, è diventato l’ombra del mostro che era. L’abbiamo lasciato andare, s’é addormentato mentre correva, nel sonno e fra mille carezze, come ormai non poteva più fare da anni. Come tanti uomini non possono permettersi, con i familiari attorno.Quanto ti ho abbracciato, non riuscivi più a muovere la coda, ma mugolavi di felicità. Tanto tempo non l’avevo fatto, in questi ultimi anni, me ne pento e vorrei averlo fatto un po’ ogni giorno. All’ultimo gli ho tolto il collare, simbolo della sua servitù, appartenenza, famiglia, che la terra l’accolga puro. Io terro’ il guinzaglio con il quale mi trascinavi, io piccola banderuola al traino di un treno canino.
C’eravamo davvero tutti, e anche se sembra strano, per un cagnone, le lacrime versate erano come quelle che avrei versato per un fratello.
Era quello per me, un fratello peloso, del tipo che non fa domande ma si fa abbracciare, paziente. E ti resta accanto finchè non ti passa.
Corri verso la tua gatta, adesso, amico mio; già riposi al suo fianco. Un giorno ci rivedremo: è molto più quello che mi hai regalato di quanto io ti abbia potuto dare. So cosa è la fiducia e la fedeltà, la sicurezza quando ti avevo a fianco, la pazienza. Mi manchi.
Le lacrime versate per i nostri amici animali domestici sono tra le più sincere, create da un amore incondizionato che ci hanno regalato senza chiedere nulla in cambio. Muttley era un gigante buono e anche io, che ho vissuto un pò della vostra famiglia, lo ricorderò con tanto affetto. Ciao Muttleyllone..