Buonasera, mi prostro ai suoi piedi, mio Signore. Sono lieto che lei abbia deciso di sollevare il suo sguardo su di me, suo umile vasallo, e di avere acconsentito a darmi un’ udienza, a sprecare un minuto del suo inestimabile tempo per me, bruscolo nell’occhio del creato, pustola sul deretano del mondo, nullità al Suo confronto, sporco, contuso e lacero, per esporLe la mia umilissima richiesta, per cui non starò ad indugiare oltre, anzi passo subito alla questione: l’altra sera stavo rientrando a casa, era stata una serata bellissima, grazie alla festa che Lei ha gentilmente deciso di offrirci,oh erano meravigliosi i fuochi d’artificio, mai ho assistito ad uno spettacolo così bello, ed anzi avevo una felicità in corpo, una tale letizia, chequasi camminavo ad una spanna da terra, e, dicevo, a casa trovai mia moglie nelle faccende affaccendata e i miei figli nei giochi ingiogazzati e il gatto col gomitolo arrotolato e il cane con l’osso rosicchiato e tutto era molto bello, e la mia felicità era al culmine, quando all’improvviso il cane uggiolò, il bambino frignò, il gatto scappò, mia moglie sospirò, la casa tremò ed il soffitto si spalancò, il muro crollò, la mia famiglia perì e tutto ciò mi spaventò, e scappai urlando verso la campagna, pensando alla collera divina, ai miei peccati mortali, alla fine del mondo ed alle rate del mutuo che ancora mi restavano da pagare, e lo sconforto fu così grande che quando mi ritrovai sul ponte della vallata decisi di porre fine alla mia esistenza lasciando che il mio corpo cadesse da lassù per poi spaccarsi sulle rocce sottostanti, e così feci, ma non avevo tenuto conto del fiume che passava lì sotto, per cui sì sbattei con inaudita violenza sulle acque ma tuttavia morii, anzi persi solo conoscenza e quando i sensi mi tornarono avevo bevuto metà del fiume ed ero alquanto scosso e dalla esperienza da poco vissuta e dall’impatto con l’acqua quando un tale che passava di là vedendomi solo penso bene di farmi ritornare forzatamente tra le braccia di Morfeo, con un adeguato colpo di bastone sulla nuca, e depredandomi di tutto cio’ che avessi in tasca in quel momento, quand’ecco un uomo di fede salì dall’erta della collina e vedendomi così conciato decise che la sua buona azione della giornata ancora non era stata compita e mi trascinò per la gamba, vedàno i signori i segni sulla caviglia, e mi portò sul retro della sagrestia e fece per spogliarmi quando notò che avevo il tatuaggio della religione sua opposta e mi cacciò a pedate e mentre sentivo che mi slegava dietro i cani correvo a più non posso e qualcuno vedendomi di corsa pensò bene che se stessi correndo molto probabilmente avevo qualche pendenza con la giustizia e chiamò le guardie e mi ritrovai con metà della regia guarnigione alle calcagna e caddi due volte prima di infilarmi qua all’interno della sua sfarzosa dimora, del suo castello, e sicuro che lei potrebbe esaudire i miei desideri per una volta chiedo: