Sembra sia uno sport, l’importunare coloro che praticano un qualsivoglia regime alimentare controllato.
Ok, mi sto sforzando. Uno pesa tutto, cucina come da regolamento, mangia *anche* in anticipo dimodoche’ all’arrivo al convitto con gli amici possa dire “ecco, veramente ho gia’ mangiato, prendo solo un succo di frutta al pompelmo” che a me fa anche abbastanza cagare ma lo bevo perche’ i veri uomini DEVONO sopportare atroci sofferenze e prove d’iniziazione per essere annoverati tra coloro che hanno polso. Fra queste e’ ascrivibile appunto il succo di pompelmo, dolce come la carezza di un manovale di Bergamo e lieve come “tapirone il vasocostrittore dei nasoni”.
E il tuo diretto vicino si e’ appena preso una costata di brontosauro con contorno di patatine fritte condite con maionese e colesterolo fuso. Che non manca poi di agitarti sotto il naso con fare disinteressato, non ne ha colpa, sta solo enunciando i suoi concetti sottolineando alcune parole con rapidi e incisivi movimenti manuali, ed i tuoi incisivi bramano la solanacea li’ impugnata progettando d’espugnare la mano inghiottendola assieme alla suddetta frittura.
“ma sei sicuro di non volere nulla?”
Io ne farei spezzatino, non fosse che non potrei cibarmene e dovrei lasciare al mio cane l’incombenza dell’eliminazione delle prove. Cane poi gia’ abbastanza in carne, sono anni che gli faccio imboscare i miei peccati e non fa abbastanza movimento per espellerli. E allora andiamo a fare due passi, ma al riparo da persone e cani, altrimenti si riduce tutto ad uno sci nautico sull’asfalto al traino di un piccolo vitello nero che cerca di raggiungere il luogo della pugna con vibrata determinazione. L’ideale sarebbe un corridoio asettico e bianco, ma e’ difficile trovarlo nei paraggi per utilizzarlo per deambulazione cinoumana. Opzione cane da scartare.
E allora faccio lo sguardo finto contrito e dispiaciuto, esprimo un velo di benevolenza spalmato sopra un solido cubo di odio scolpito a martellate e una leggera negazione esce dalle mie labbra, sorridendo. Non ho fame, grazie. Punto. Questione chiusa.
Sposta quella mano o eseguiro’ una bracciotomia totale su di te.
La prossima volta portero’ meco la pattada. Pezzi piccoli.