Questo è uno dei classici post del tipo “fate una cosa, sino a che potete”.
Ci capita spesso di dare per scontate tantissime cose, parti del nostro corpo, azioni normali. Come l’atto della lettura: questa capacità fa parte di noi da tanto tempo che ci scordiamo di quando abbiamo imparato a leggere, l’abbiamo sviluppata ed è diventata una parte integrante di noi.
Se poi siete come me una persona che nella lettura ha un caro amico e un rifugio, un mondo fantastico, un’oasi riparata e via dicendo con figure metaforiche per mi faccio i cazzi miei alla grande e con i fuochi artificiali, capirete subito quanto possa essere fondamentale .
Capita che una persona a me molto cara, vicina e che ha contribuito attivamente a far nascere e coltivare in me la passione per la parola scritta, stia perdendo la luce degli occhi. Una combo malefica di malanni, unita ad una sconsiderata volontà di non farsi curare quando era ancora possibile, ha portato ad una lenta e costante perdita del visus, sino ad arrivare ad un mero decimo da un occhio e zero dall’altro. La lettura della carta stampata come la intendiamo noi è letteralmente impossibile, vuoi per la nebbia nella quale è permeata ogni sua giornata, vuoi per la dimensione eccessivamente piccola del testo.
Io capisco profondamente la sua condizione. E’ qualcosa che temo anche io, in quanto diabetico: a meno di cure miracolose nei prossimi anni, la cosa che mi separa da un futuro al buio è un controllo ferreo della mia salute. E so quanto sarei perso senza la vista, ma soprattutto senza la lettura. Sapere che ci sono chilometri di righe di testo con cose fantastiche che io non posso afferrare.
So che la tecnologia può essere d’aiuto. Non soltanto le lenti d’ingrandimento, che comunque in quanto artifizi ottico-meccanici hanno possibilità limitate; parliamo di lettori elettronici con possibilità di ingrandimento dei caratteri e comandi vocali per evitare impasse date dalla scarsa dimestichezza col dispositivo e anche l’impossibilità di vedere lo schermo nei dettagli piccoli come solo una UI può essere.
Sembra che la prima esperienza con un iPad e eBook al massimo ingrandimento abbia avuto esito positivo; forse un po’ possiamo ancora restituire il piacere della lettura per diversi anni.
Combattendo con la generale ritrosia nei confronti delle nuove frontiere elettroniche.
Avete mai avuto notizie di problemi simili? Come hanno risolto? Consigli?