Salve signori. Mister K e’ qua tra voi, tra le righe della notte, tra le brume del tempo, sottile come un sospiro ma pesante come una palla da bowling sull’alluce della vita, prima dell’ultimo tiro. Quello finale, che chiude la partita.
Siamo una brutta banda. Ci siamo visti tutti: traditori, voltagabbana, scissionisti, federalisti, qualcosisti e qualcosaltristi. Non abbiamo abbandonato la nostra identita’, ma non sappiamo se e’ un bene o un male. Non abbiamo lasciato la nostra terra, e spesso ci ripetiamo, a modo di mantra, che abbiamo fatto male. Poi la guardiamo e ci scendono le lacrime agli occhi.
Abbiamo visto cadere uomini, nazioni, religioni e coglioni. Tutto un po’ di piu’, mi incarti tutto che lo porto al gatto. E guai a chi si lamenta che non siamo abbastanza cool, trendy, flip e blip. C’e’ sempre qualcuno che ne sa piu’ di noi, che ha gia’ visto tutto, che lo fa meglio.
Ho visto fossi pieni di gente cosi’.
Sono tornato, qualcosa cambia, qualcosa e’ sempre lo stesso. “Si cambia tutto per non cambiare niente”, dice il saggio che saggio non e’ ma si limita a riportare le parole di chi, più grande di lui, ha tracciato il solco.

Io, mi ci sdraio.

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